Prendere decisioni fra caos e complessità: il modello Cynefin

Gli schemi che usiamo per prendere decisioni non funzionano nelle situazioni complesse. Il framework Cynefin ti aiuta ad analizzare il contesto e attivare il mindset più adatto ad affrontarlo con efficacia.

Maurits Cornelis Escher
Tutti noi siamo abituati a prendere decisioni in modo piuttosto lineare: analizziamo la situazione, individuiamo cause, effetti e opzioni, soppesiamo i vantaggi e gli svantaggi, ed infine decidiamo. Quando si inceppa lo schema?
Quando ad esempio ci sono troppe opzioni, ognuna con vantaggi e svantaggi equiparabili. Oppure quando abbiamo troppo poche informazioni per connettere le cause con gli effetti. O quando la componente aleatoria – la Dea Fortuna per intenderci – vale troppo.

In realtà, anche quando tutto funziona ed è sotto controllo, stiamo semplicemente illudendoci.

Il mondo reale è ben lontano dall’essere lineare: siamo noi che abbiamo bisogno di renderlo tale per averne l’illusione del controllo. E per semplificarci la vita. E’ solo in occasione di alcune grandi crisi che abbiamo l’opportunità di squarciare il velo della linearità e di vedere che “il Re è nudo”: è ciò che è accaduto con il Covid, ad esempio. Il presente è diventato incontrollabile, il futuro imprevedibile, tutto non è andato bene come scrivevamo sui balconi: e la sensazione che abbiamo avuto, tutti, è stata di impotenza.

Allora se impariamo a percepire che tipo di situazione abbiamo di fronte, possiamo attivare schemi mentali diversi per prendere decisioni che avranno effetti diversi. Per farlo utilizziamo il modello Cynefin, che classifica cinque contesti: Ovvio, Complicato, Complesso, Caotico e Disordine. Scopriamoli.

Il framework Cynefin

1. Ovvio: percepisci, categorizza, rispondi

E’ il mondo lineare che conosciamo, in cui c’è una relazione diretta tra causa ed effetto, i problemi sono comprensibili e le soluzioni sono chiare. Risolverli richiede competenze minime, applicando soluzioni già usate in passato.

 

2. Complicato: percepisci, analizza, rispondi

Siamo ancora nel campo della linearità, ma le variabili sono tante, i rapporti di causa-effetto non immediatamente evidenti, e occorrono conoscenze specialistiche di analisi. Fatto questo, è possibile decidere e attuare la strategia migliore, che diviene una buona pratica.

 

3. Complesso: esplora, percepisci, rispondi

Le relazioni fra variabili, qui, sono inizialmente poco note e non è possibile analizzare a priori la situazione. Siamo nel dominio della sperimentazione: solo applicando un approccio empirico scopriremo informazioni e correlazioni importanti che possono condurci a nuove soluzioni emergenti. Man mano che raccogliamo informazioni possiamo anche tentare di spostarci nel dominio del Complicato.

 

4. Caotico: agisci, percepisci, rispondi

Non c’è ordine né possibilità di analisi: quello che conta è l’abilita di agire per tentativi, in modo veloce e deciso, per affrontare una situazione critica e tentare di riportarla nella categoria (almeno) del Complesso.

 

5. Disordine

Nel centro dello spazio c’è un “buco nero”: è il disordine. Non avendo un’idea su come dare un senso alla situazione in cui ci troviamo, la priorità è quella di spostarsi in uno dei domini noti. Come? Ad esempio suddividendo la situazione in piccoli chunk, cercando di posizionare ciascuno di essi in una delle altre quattro categorie, e da lì affrontarli uno ad uno.

A cura di Andreas Schwalm

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