“Finestre Rotte”? Fate attenzione.
Nei luoghi in cui lavorate o vivete, nella vostra città, si tiene conto della Teoria delle Finestre Rotte? Perché, se così non è, sappiate che siete esposti a cose spiacevoli come il degrado, l’incuria, la devianza, e persino la criminalità.
La teoria delle finestre rotte è una teoria criminologica sulla capacità del disordine urbano e del vandalismo di generare criminalità aggiuntiva e comportamenti anti-sociali. La teoria afferma che mantenere e controllare ambienti urbani reprimendo i piccoli reati, gli atti vandalici, la deturpazione dei luoghi, il bere in pubblico, la sosta selvaggia o l’evasione nel pagamento di parcheggi, mezzi pubblici o pedaggi, contribuisce a creare un clima di ordine e legalità e riduce il rischio di crimini più gravi. Ad esempio l’esistenza di una finestra rotta (da cui il nome della teoria) potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale.
La teoria fu introdotta nel 1982 in un articolo di scienze sociali di James Q. Wilson e George L. Kelling. Prima di allora, questa ipotesi era già stata ripetutamente confermata da numerosi esperimenti sul campo condotti negli USA. Quello che emerge in particolare è che il fenomeno non dipende dalla situazione sociale dei diversi luoghi (es. Bronx vs. Manhattan), ma semplicemente dalla presenza protratta di situazioni da emulare. Il punto è proprio questo: il fatto che in un certo contesto permangano elementi di degrado e disordine, ha un effetto incentivante e moltiplicatore che peggiora sempre più la situazione.
Anche in anni recenti (2006-2007) sono stati compiuti esperimenti nei Paesi Bassi, da Siegwart Lindenberg e Linda Steg e altri presso l’Università di Groningen. Eccone alcuni.
Primo esperimento: Parcheggio di biciclette accanto a un recinto con un vistoso avviso “No Graffiti”. Ad ogni bicicletta parcheggiata viene appiccicato un volantino, in modo tale che il proprietario debba rimuoverlo per usare la bicicletta. Se sul recinto non vi sono graffiti, il 33% getterà a terra il volantino; ma se invece vi sono graffiti, la percentuale salirà al 69%
Secondo esperimento: un recinto provvisorio è disposto intorno a un parcheggio. Sulla porta stanno due avvisi della polizia : “Vietato l’accesso” e “Vietato legare biciclette al recinto”. Le persone sono dirottate a 200 metri verso un ingresso alternativo, ma la porta è stata lasciata socchiusa di circa 30 cm. Se quattro bici disposte nelle vicinanze sono solo appoggiate alla recinzione, il 27% delle persone si infila attraverso la fessura nella porta principale. Se le quattro bici sono state bloccate alla recinzione, la percentuale dei furbi sale all’82%.
Terzo esperimento. In un parcheggio di un supermercato, accanto ai carrelli, un cartello recita: “si prega di rimettere in ordine i vostri carrelli della spesa”, e sotto i tergicristalli lato guida sulle vetture nel parcheggio sono stati messi dei volantini in modo tale che la gente debba rimuoverli per guidare in modo sicuro. Quando nessun carrello è lasciato in giro nel parcheggio, il 30% dei conducenti dissemina i volantini. Quando diversi carrelli sono impropriamente lasciati nel parcheggio, lo fa il 58% dei conducenti.
Quarto. Una busta viene lasciata parzialmente appesa fuori una cassetta postale e ha una banconota di 5 euro dentro, visibile attraverso una finestra nella busta. Nella condizione di controllo, il 13% delle persone passate a piedi davanti alla cassetta postale ha rubato la busta. Se la cassetta postale è stata imbrattata con i graffiti, il 27% ha rubato la busta. Se la cassetta postale non era coperta di graffiti ma un sacco di immondizia era a terra accanto ad essa, il 25% ha rubato la busta.
Quinto. Una bicicletta è a terra in un vicolo, essendo a quanto pare accidentalmente caduta col suo cavalletto. Se i passanti sono appena entrati nel vicolo da una strada pulita, il 20% degli individui e il 27% dei gruppi rimette in piedi bicicletta. Se per strada sono lasciati sacchetti di immondizia, solo il 6% delle persone e il 5% dei gruppi rimette a posto la bici. Se prima di entrare nel vicolo, i passanti vedono qualcuno che ha lasciato cadere una lattina di alluminio e poi la raccoglie, il 34% degli individui e il 35% dei gruppi raddrizza la bici.
Sesto esperimento: una persona sul marciapiede fa cadere “accidentalmente” alcune arance appena prima di incontrare un altro pedone. Normalmente, il 40% dei passanti aiuta l’estraneo a raccoglierle. Se circa 20 metri prima i passanti vedono qualcuno lasciar cadere una lattina e poi raccoglierla, il 64% aiuterà il tipo delle arance. Se i passanti –sempre 20 metri prima- vedono un privato cittadino spazzare il marciapiede, la percentuale di chi aiuta sale all’82%.
Conclusione abbastanza ovvia: non siate indulgenti né tolleranti verso i segni di degrado o incuria nei luoghi in cui vivete, lavorate, passate il tempo libero. Intervenite direttamente o indirettamente, sensibilizzate chi sta attorno a voi. Altrimenti le cose non potranno far altro che peggiorare, in modo anche veloce e vistoso.